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Scopone e fetecchia, ecco i vincitori
Alfonso Apicella e Luigi Di Marino i vincitori del “Torneo di scopone”. Ad Antonio Mazzotta la “pergamena nera”
Il trionfo dei professionisti: si può sintetizzare così la seconda edizione del “Torneo di scopone”, vinto dalla coppia composta da Alfonso Apicella e Luigi Di Marino.
Dopo due mesi di partite e lunghe serate “silenziose” presso i locali della sede, l’atto conclusivo dell’attività associativa, la finalissima, si è svolto martedì 19 maggio. A contendersi il successo le due coppie probabilmente più attese e pronosticate alla vigilia: da un lato i campioni in carica Salvatore Pisapia e Vincenzo Pisapia, dall’altro gli agguerriti sfidanti Alfonso Apicella e Luigi Di Marino.
Con un netto 2-0 si è imposta la coppia Apicella-Di Marino. Grande dispiacere, dunque, per gli ex detentori del titolo, che d’ora in poi, privi degli allori trionfali, non potranno più giustificare le sconfitte nei lunghi viaggi in pullman con la consuetudinaria facoltà invalsa tra i campioni, secondo la quale i “migliori” possono permettersi di giocare in scioltezza le gare banali, per poi mostrare la loro reale abilità esclusivamente nelle partite importanti.
La vittoria nel Torneo, inoltre, darà credito e renderà inappellabili (in quanto certificate dal titolo conferito dall’Addetto alle Attività ricreative e culturali, Giuseppe D’Amato) le consuete disamine tecniche del socio Luigi Di Marino, le lezioni (materia principale: applicazione della teoria dello scopone) che lo stesso è solito dare nelle partite amichevoli e le sue proverbiali ramanzine (sempre prive di cattiveria) rivolte alla fine delle partite ai giocatori autori di errori.
Per il resto, bilancio positivo per il Torneo, cui hanno partecipato anche alcuni “giovanissimi”, quasi tutti eliminati nelle prime fasi. L’unica polemica è stata causata da qualche giocatore troppo “riflessivo”, che, meditando a lungo sulle sue mosse, ha suscitato talvolta l’ira degli avversari, che ritenevano di “dimenticare” le carte per l’eccessivo tempo intercorrente tra una giocata e l’altra (tutte scuse! Forse perché il soggetto in questione era il… sottoscritto).
La finale del “Torneo di scopone” è stata preceduta da un appuntamento goliardico. Antica usanza del Sodalizio, infatti, è iniziare il tour de force che precede la Disfida, fatto di addestramenti ed impegni associativi, con una cena alla quale partecipano solo i trombonieri, la cosiddetta “cena della fetecchia”. La serata è “finanziata” da coloro che nel corso dell’anno, durante le manifestazioni cui partecipano e nel corso degli addestramenti, fanno “fetecchia”. Infatti, i soci protagonisti di ogni mancato sparo devono corrispondere una somma prestabilita al “Capitano”.
L’evento si è svolto sabato 25 aprile. Risate, scherzi e battute gli elementi caratterizzanti della cena, con l’aggiunta di inevitabili discussioni e progetti per “la festa che verrà”. A fine serata il socio autore durante l’anno del maggior numero di fetecchie, o comunque di quelle più importanti, riceve la “pergamena nera”, che viene festeggiata con il taglio della torta. Quest’anno il vincitore del (non certo ambito) premio è stato il tromboniere Antonio Mazzotta.